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PREVENZIONE INCENDI IMPIANTI CON DIFFUSORI RADIANTI AD INCANDESCENZA

Il DM 8 Novembre 2019 introduce la possibilità di installazione di apparecchi realizzati con diffusori radianti ad incandescenza in luoghi soggetti ad affollamento di persone, quali ad esempio i luoghi di culto, questa possibilità è subordinata all’effettuazione di una valutazione di rischio che garantiscano il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza e al rispetto di alcune semplici regole.

Innanzitutto chi intende realizzare questa tipologia di impianti deve leggere ed osservare le istruzioni, le avvertenze e le limitazioni di installazione, uso e manutenzione eventualmente specificate dal fabbricante degli apparecchi a gas, e oltre a queste occorre rispettare i limiti imposti dal regolamento che di seguito sono riportati.

  All’interno di locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo.
  Teatri e studi per le riprese cinematografiche e televisive.
  Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico – alberghiere, studentati, villaggi turistici,    alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con      oltre 25 posti-letto.
  Strutture turistico-ricettive nell’aria aperta (campeggi, villaggituristici, ecc.) con capacità ricettiva              superiore a 400 persone.
  Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; Asili nido con         oltre 30 persone presenti.
Strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo e/o diurno, case di riposo per anziani con oltre 25 posti letto.
  Strutture sanitarie che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi     comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, di superficie complessiva     superiore a 500 m2
  Aziende ed uffici con oltre 300 persone presenti
  Edifici sottoposti a tutela ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, aperti al pubblico, destinati a     contenere biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre, nonché qualsiasi altra attività.
  Edifici e/o complessi edilizi a uso terziario e/o industriale caratterizzati da promiscuità strutturale e/o     dei sistemi delle vie di esodo e/o impiantistica con presenza di persone superiore a 300 unità, ovvero di   superficie complessiva superiore a 5.000 m2 , indipendentemente dal numero di attività costituenti e   dalla relativa diversa titolarità.
  Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime, con superficie coperta accessibile al pubblico   superiore a 5.000 m2 metropolitane in tutto o in parte sotterranee.
  Interporti con superficie superiore a 20.000 m2
  In locali interrati e seminterrati.
  In ambienti soggetti a depressione.
  In locali in cui le lavorazioni o le concentrazioni dei materiali in deposito negli ambienti da riscaldare   comportino la formazione di gas, vapori e/o polveri suscettibili di dare luogo ad incendi e/o esplosioni.

Al di fuori dei limiti di cui sopra è possibile l’installazione dei diffusori radianti ad incandescenza in luoghi soggetti ad affollamento di persone, come ad esempio i luoghi di culto, ma occorre svolgere una specifica valutazione del rischio.

Gli apparecchi possono essere posati a parete o sospesi a condizione che siano rispettate le norme tecniche di prodotto vigenti, in ogni caso occorre garantire la stabilità e la resistenza al carico degli elementi di sostegno e di ancoraggio.

Gli elementi costruttivi del locale cui sono eventualmente addossati gli apparecchi devono possedere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno R/REI/EI 30 ed essere realizzati con materiali di classe 0 di reazione al fuoco italiana o di classe A1 di reazione al fuoco europea.

Quando gli elementi costruttivi dei locali cui sono addossati gli apparecchi non possiedono i requisiti richiesti, occorre collocare gli apparecchi in modo che distino almeno 0,6 m dalle pareti degli edifici, oppure deve essere interposto un elemento costruttivo di caratteristiche non inferiori a REI/EI 120 di dimensioni superiori di almeno 0,50 m della proiezione retta dell’apparecchio lateralmente ed 1 m superiormente.

Per la riduzione del rischio di irraggiamento termico verso materiali combustibili ad esso esposti (elementi in legno, tendaggi, drappeggi, ecc.) è necessario adottare idonei distanziamenti o apposite schermature tra essi e l’apparecchio radiante. Le soluzioni adottate devono essere in grado di limitare il flusso termico a valori compatibili con ogni materiale e devono essere definiti dal progettista dell’impianto di produzione del calore. Deve essere rispettata una distanza minima di 4 m tra il piano di calpestio e gli elementi radianti.

La distanza tra gli elementi radianti ed eventuali materiali combustibili in deposito deve essere tale da impedire il raggiungimento di temperature pericolose sulla superficie dei materiali stessi ai fini dello sviluppo di eventuali incendi e/o reazioni di combustione, ed in ogni caso non minore di 1,5 m.

Il locale di installazione degli apparecchi deve avere una parete rivolta verso l’esterno con una lunghezza minima non inferiore al 15 % del perimetro, inoltre devono essere presenti aperture di aerazione permanenti realizzate sulle pareti esterne, o sulla copertura se quest’ultima ha una superficie uguale o maggiore del 50% della superficie in pianta del locale di installazione ed è confinante con spazio scoperto. La superficie complessiva minima S [m2] delle aperture di aerazione permanenti non deve essere inferiore a 10 cm2 per ogni kW di potenza installata.

Deve essere effettuata la valutazione del rischio correlato all’immissione nell’ambiente dei prodotti della combustione (monossido di carbonio, anidride carbonica, ossido di azoto) ai fini di una adeguata ventilazione dei locali di installazione e della verifica di idoneità, secondo i requisiti stabiliti dalle norme tecniche vigenti applicabili.
Particolare attenzione deve essere posta ai dati di progetto riferiti ai tempi di accensione degli apparecchi ed alla loro variabilità in funzione della durata delle attività e condizionati dalle temperature esterne.

E’ necessario assicurare che l’accensione, anche parziale, dell’impianto di produzione del calore per il riscaldamento degli ambienti sia sempre subordinata alla verifica del rispetto delle prescrizioni richiamate dalle norme tecniche vigenti e dalle specifiche tecniche eventualmente previste dal progettista, con particolare riferimento:

  • All’effettiva disponibilità delle aperture necessarie sia per l’evacuazione dell’aria viziata che per il corretto funzionamento degli apparecchi;
  • All’effettiva attivazione del sistema di ventilazione meccanica, qualora previsto.

Nel caso di ricorso ad impianto di ventilazione meccanica, l’alimentazione del gas alle apparecchiature deve essere direttamente asservita a tale sistema ed interrompersi automaticamente nel caso che la portata di questo scenda sotto i valori prescritti, con riarmo manuale per la riammissione del gas alle apparecchiature.

La valutazione dei rischi ai fini della ventilazione degli ambienti (per immissione dei prodotti della combustione o per dispersioni di gas) e le conseguenti verifiche di idoneità devono essere estese anche ad eventuali locali in comunicazione diretta o funzionale con gli ambienti serviti dall’impianto di produzione del calore.

Per la valutazione del rischio dovuto alla presenza delle linee di alimentazione del gas all’interno dell’ambiente, devono essere presi in esame almeno i seguenti fattori:

  • Individuazione delle sorgenti di emissione di una eventuale perdita di gas (trafilamenti da tenute di valvole, da giunzioni e raccordi delle tubazioni ecc.);
  • Determinazione della portata di rilascio;
  • Individuazione delle fonti di innesco efficaci;
  • Valutazione delle aree con rischio di esplosione.

Per la riduzione del rischio entro limiti ritenuti accettabili possono essere prese in esame misure compensative riconducibili all’impianto interno del gas, ovvero ad altri apprestamenti quali, ad esempio, impianti di rivelazione ed allarme, valvole di intercettazione automatica del flusso, pressostati, prove di tenuta a cadenza periodica, etc, privilegiando in ogni caso, per le tubazioni del gas, un percorso il più possibile esterno al manufatto.

 

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